Grazie al Protocollo d’Intesa tra il CeRSITeS (Centro di Ricerca e Servizi per l’Innovazione Tecnologica Sostenibile), struttura di Sapienza Università di Roma che gestisce il Polo di Latina. e la Compagnia dei Lepini, Società pubblica partecipata, è stato possibile avviare la realizzazione di un Sistema Informativo Territoriale (SIT) aperto e interattivo per il territorio dei Monti Lepini. Nella direzione dello sviluppo di SIT che siano sempre più integrati con il web nelle funzionalità e nei linguaggi e possano di conseguenza costituire un valido strumento di sviluppo locale, è impegnato il Laboratorio di Progettazione del Territorio del Polo di Latina di Sapienza Università di Roma. Nell’impostazione seguita dal Laboratorio il primo elemento caratterizzante è la scelta del carattere ‘open’ che il SIT nel suo complesso deve avere, ovvero di essere open data, open access e open content. In questo senso, l’obiettivo è di inserire quanto più possibile contenuti attraverso l’uso di licenze creative commons e di utilizzare software open source.

Per quanto riguarda le problematiche del Copyright, il WebGIS dei Monti Lepini è stato pensato come una piattaforma open data, open source e open content, che invita i singoli utenti della piattaforma ad arricchire con propri contributi il patrimonio di dati e conoscenze messe a disposizione on-line. Per quanto concerne il materiale che sarà pubblicato sulla piattaforma, si utilizzerà quanto più possibile la licenza Creative Commons CC BY-NC, fermo restando delle eccezioni per contenuti sottoposti ad altri tipi di licenze più restrittive che saranno specificate in  prossimità di quegli stessi contenuti (per un approfondimento sulle licenze Creative Commons consultare la pagina www.creativecommons.it).

CC BY-NC

Attribuzione – Non Commerciale

Questa licenza eccetto dove diversamente specificato, permette a terzi di modificare, ottimizzare ed utilizzare i contenuti del sito, come base per altre opere non commerciali, e benché le nuove opere dovranno accreditare i contenuti prelevati dal sito ed essere non commerciali, non devono licenziare le loro opere derivative con i medesimi termini.

L’organizzazione del SIT (si veda la figura 1) si articola in tre componenti principali.

Figura 1: schema di organizzazione del SIT aperto e interattivo

La prima componente è costituita dal GIS e dal DBMS (Data Base Management System), in cui ha un ruolo fondamentale il QGIS, software GIS open source completamente gratuito.

Il processo di costruzione e di alimentazione di questa componente del SIT avviene in una prima fase prevalentemente attraverso la ricerca e richiesta di dati e cartografie alle Amministrazioni locali  e  agli  Enti  di livello superiore. Le basi informative sono riorganizzate in forma tabellare per favorire l’associazione alle cartografie di riferimento per ottenere carte analitiche che hanno lo scopo di evidenziare lo stato delle componenti del territorio rispetto ai vari sistemi e, attraverso la loro sovrapposizione, la produzione di elaborazioni tematiche.

La seconda componente del SIT è quella che ne consente l’apertura e l’interattività. Ne fanno parte un WebGIS e un Content Management System (CMS) in grado di restituire al pubblico i dati e la cartografia non solo in forma unidirezionale ma anche attraverso funzionalità che permettono alle diverse tipologie di utenti di inserire propri commenti, informazioni, elaborazioni.

Un elemento significativo nell’organizzazione del sistema, destinata a migliorare l’accessibilità e l’usabilità della cartografia del WebGIS, è la predisposizione di chiamate predefinite – shortcuts − al fine di ottenere visualizzazioni già filtrate per specifici obiettivi di analisi.

La terza componente, pur essendo dal punto di vista informatico un’appendice del SIT, è di fondamentale importanza per gli aspetti riguardanti il suo ruolo di strumento per lo sviluppo locale. Si tratta di associare alle capacità informative e di interazione svolte dalle altre componenti delle elaborazioni di tipo valutativo con strumenti agili e semplificati tipici dei processi partecipativi, in cui gli utenti siano in grado di capire procedure ed esiti.